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Il Lido rinasce dopo 40 anni d'oblio

Il mare di Venezia, come lo chiamano i veneti, prima ancora di ospitare la Mostra del cinema, era conosciuto nel mondo per i suoi stabilimenti balneari: il primo fu realizzato nel 1857 e, da allora, il Lido è stato per decenni una meta estiva molto rinomata. Oggi però sono in pochi a scegliere questa strisciolina di terra tra la laguna e l'Adriatico per le proprie vacanze. A pesare sull'isola, infatti, è il degrado di 40 anni di mancati investimenti e – dicono veneziani e operatori del settore immobiliare – solo un grande rilancio potrebbe riportare l'area agli antichi splendori. A far da volano alla rinascita del Lido è stato l'impegno dell'amministrazione pubblica. «Il nuovo interesse dei privati deriva dall'avvio dei lavori per il nuovo Palazzo del cinema – afferma il presidente della municipalità Lido Pellestrina, Giovanni Gusso –. Questo edificio rappresenta la sfida principale, intorno al quale si può parlare di un "sistema Lido" che rende quell'investimento più organico». Il progetto del nuovo palazzo, assegnato allo studio italiano «5+1AA Alfonso Femia Gianluca Peluffo», in collaborazione con l'architetto francese Rudy Ricciotti, ha lo scopo di adeguare il festival ai competitor internazionali ma anche di dare vita nell'isola a un grande centro congressi in grado di ospitare 6mila persone. Eletto a opera pubblica di rilevanza nazionale, il nuovo edificio verrà inaugurato nell'ambito del 150º anniversario del l'Unità d'Italia (nel 2011) e «consentirà al Lido di vivere su un arco temporale più ampio che non siano solo i 20 giorni della Mostra», aggiunge Gusso. L'opera è stata finanziata con 20 milioni di euro dal Governo, 10 milioni dalla Regione e circa 54 milioni dal Comune (pari alla differenza tra quanto speso dall'amministrazione per acquistare l'Ex Ospedale al mare e l'incasso proveniente dalla sua vendita a EstCapital,  unico privato ad aver partecipato alla gara con un offerta di 81,04 milioni di euro). In attesa che il nuovo palazzo risvegli una sorta di effetto Hollywood, continuano i lavori per la realizzazione della porta del Lido, la nuova stazione di interscambio dei traghetti: la piattaforma, oltre ad accogliere al meglio i visitatori, servirà per mettere in sicurezza l'isola dalle medie maree. «Questi due interventi hanno riacceso i riflettori sul Lido – aggiunge Gusso –. Inizialmente i privati si sono fatti avanti per acquistare dei vecchi beni alberghieri e ristrutturarli, ma poi i loro progetti si sono ampliati». Storici hotel come il Des Bains e l'Excelsior verranno riqualificati per tornare alla fama di un tempo e riuscire a rispondere alle nuove esigenze turistico-ricettive; il forte di Malamocco diventerà una bioisola, un piccolo Eden del benessere, mentre l'Ospedale al mare ospiterà un complesso residenziale con nuovi servizi commerciali. Oltre ai progetti di EstCapital, che sull'isola investe circa 800 milioni di euro (vedi articolo a fianco), nell'ultima conferenza dei servizi il commissario speciale per il nuovo Palazzo del cinema, Vincenzo Spaziante, ha approvato due nuove idee progettuali.
Dove sorgeva il vecchio luna park, nel Parco delle rose oggi completamente abbandonato, la società D'Amico, proprietaria dell'area, prevede la creazione di una piazza con edifici per la residenza, spazi commerciali e due garage interrati. Nell'area nord dell'aeroporto, invece, l'Aeroporto Nicelli Spa prevede la creazione di un piccolo centro benessere, una foresteria e la costruzione di una piscina al servizio di tutti gli alberghi del Lido. Gli interventi in programma sembrano muoversi tutti – o quasi – all'insegna del termalismo di qualità. «L'indirizzo condiviso del benessere avrà un effetto importante di ritorno sul territorio: questo tipo di turismo non ha il limite della stagionalità – sottolinea il presidente della municipalità –. Diventeremo una specie di capitale della salute e, direi, anche dello sport». Oltre ai numerosi campi da tennis sull'isola sono presenti anche un maneggio e un campo da golf da 18 buche, fondato ancora nel lontano 1928. Una vera rinascita, però, non può trascurare il potenziamento dell'offerta residenziale, storicamente carente al Lido. «Bisogna evitare che l'isola diventi solo un'oasi dove rifugiarsi per invecchiare», esprime con preoccupazione Gusso. Anche se qui i prezzi sono più bassi che in altri quartieri della Venezia lagunare – a causa del degrado architettonico e della mancanza di servizi – le soluzioni sul mercato non sono molte: si va dalla villetta a 5mila euro al metro quadro all'appartamento più economico a 3.700 euro. «Gli investimenti porteranno nuova occupazione – conclude Gusso –: si parla di più di 600 addetti che arriveranno sull'isola, oltre a quelli già impiegati nella costruzione del Mose». Intorno alle sei di sera è possibile vederli tornare a casa, in coda all'imbarcadero, ma in futuro potrebbero voler restare al Lido.

fonte: Il Sole 24 Ore

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