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Schermaglie al Senato sulle case della difesa

ROMA - Generali sotto assedio. Gli immobili della Difesa da dismettere potrebbero raddoppiare se venisse accolto un emendamento al Dl 102/2003 presentato da Maurizio Eufemi alla commissione Finanze del Senato. Il sottosegretario all'Economia e finanze Maria Teresa Armosino, intervenuta ieri in Commissione, ha definito questi emendamenti 'musica per le mie orecchie' ma il presidente della Commissione, Riccardo Pedrizzi, esprime forti perplessità sulle modifiche.
Le case della Difesa. Il destino del decreto legge 102/2003 si presenta oscuro. Da una parte l'Economia, che attraverso Maria Teresa Armosino fa capire di essere più che favorevole a modifiche parlamentari che incrementino il numero degli alloggi da cedere, attualmente intorno ai 2.500. 'Ci sarà un bel dibattito nel Paese. Se noi avevamo fatto la richiesta per un certo numero di immobili (originariamente 12mila, ndr), vuol dire che sapevamo quale fosse l'intenzione degli inquilini, che nella maggior parte dei casi non sono più militari in servizio e vogliono acquistare. Vedremo se gli inquilini faranno sentire la loro voce'.
In effetti le due associazioni degli inquilini e occupanti, Casadiritto (esistente da un decennio) e il Comitato famiglie militari per la casa chiedono di incrementare le vendite, permettendo di acquistare soprattutto a chi ha redditi anche superiori ai 35mila euro. In particolare, Casadiritto appoggia una Pdl dei Ds che, oltre all'incremento delle vendite e alla riassegnazione degli incassi per edificare nuovi alloggi, prevede una salvaguardia dell'affitto per chi ha redditi annui inferiori a 25mila euro.
L'emendamento Eufemi consente la vendita anche degli alloggi 'connessi all'incarico' se non occupati direttamente dal titolare dell'incarico e la sospensione degli sfratti.
Ma sull'altro fronte ci sono anzitutto il ministero della Difesa, che ha votato il Dl in Consiglio dei ministri dopo una discussione durissima, e i militari del Cocer, che parlano di 'svendita' che non trova 'nessuna legittimità morale'. Secondo Pasquale Varone è scandalosa l'assenza di programmazione di nuove edificazioni in presenza di ormai 20mila volontari in servizio permanente e altrettanti 'precari', mentre si pensa a vendere quelli esistenti.
E Riccardo Pedrizzi, presidente della commissione Finanze del Senato, sottolinea che il Dl nella sua formulazione originaria 'è la risultante di un difficile equilibrio raggiunto al Consiglio dei ministri. E che non dovrebbe essere assolutamente alterato. Terremo conto in ogni caso del parere che darà la quinta Commissione. Questa vicenda non può tener conto esclusivamente del gettito: qui c'è un problema di carattere sociale che investe migliaia di famiglie'. Oggi Pedrizzi ha fissato un'audizione dei rappresentanti degli inquilini.
Le 'Stu' e i Comuni. Sempre sul Dl 102 va registrata la posizione dell'Anci, decisamente polemica sulla prospettiva che il Demanio prenda l'iniziativa per la costituzione delle 'Società di trasformazione urbana'. L'Anci chiede che l'agenzia possa solo presentare una proposta ai Comuni, cui sia riservata la decisione finale.
Le due Scip. Maria Teresa Armosino si è soffermata anche su Scip 2, spiegando che 'dopo il richiamo di Siniscalco le cose si sono mosse e ora Scip 2 sta recuperando' e che 'Scip 3 verrà fatta in ogni caso, è importante che la Difesa contribuisca con giudizio'.

fonte: Il Sole 24 Ore

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