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Alloggi popolari carenti

Gli immigrati che lavorano nel nostro Paese trovano nella mancanza di case il principale ostacolo alla loro vita. Quale tutela pubblica è prevista, nei loro confronti? L'accesso, senza discriminazioni, agli alloggi popolari, alle agenzie sociali, al credito agevolato in edilizia, al recupero, acquisto e locazione della prima casa di abitazione.
La casa popolare. Nel 1999 quasi il 60% delle domande idonee per alloggi di edilizia popolare a Milano e provincia sono state presentate da extracomunitari. Insomma, quello della casa popolare è l'unico segmento di offerta in cui gli immigrati, grazie ai loro redditi ridotti, sono privilegiati rispetto ai nostri connazionali. Vincenzo Guerrieri, presidente dell'Aler-Iacp di Milano, precisa che 'i titolari di permesso di soggiorno assegnatari di una casa popolare sono già 2.460 a Milano e il loro numero crescerà. Le domande idonee sono passate dal 16% del totale nel 1992 al 57,8% nel 1999'. Un trend simile è anche quello di Bologna (gli extracomunitari in graduatoria sono quasi un quarto degli iscritti).
Purtroppo l'offerta di abitazioni popolari, da sempre carente (5%, contro il 19% europeo, di abitazioni sociali in affitto), è in netta diminuzione da anni. E poi le nuove norme sull'immigrazione creano un paradosso: l'immigrato assegnatario, se perde il lavoro, è costretto a rimpatriare, ma l'appartamento Iacp resta assegnato, almeno finché non è provata la morosità e l'abbandono dei locali.
Progetti innovativi. Le Regioni possono concedere contributi sia agli enti locali, sia ad associazioni non profit, per il risanamento igienico-sanitario di alloggi di loro proprietà, da destinare ad abitazioni di stranieri regolari.
Le iniziative pilota. Si tratta di agevolazioni che possono prevedere garanzie fidejussiorie su locazioni da privati (Società Cesenate per l'affitto e Fondazione S.Carlo di Milano), pensionati e case albergo a pagamento, o locazione di abitazioni di proprietà (come le cooperative Casa per gli extracomunitari a Verona, Casa amica a Bergamo, Dar e Fondazione S.Carlo a Milano). Questi due ultimi enti hanno realizzato un esempio di efficace autofinanziamento, prendendo in locazione per 15-25 anni - ad affitti simbolici - più di 300 appartamenti inabitabili dall'Aler di Milano. Dopo la ristrutturazione, li locano a immigrati a canoni interessanti (dalle 400 alle 650mila lire al mese), comunque inferiori a quelli di mercato.

fonte: da : Il Sole 24 Ore