Caro Cliente…..”Consumatore”

In occasione della recente decisione del Garante della Concorrenza e del Mercato che ha sanzionato le tre principali Associazioni di agenti immobiliari per avere costituito una sorta di “cartello” per quanto riguarda i compensi provvigionali, si è purtroppo assistito, e si assiste tutt’ora, ad una vera e propria “campagna di disinformazione” da parte di media televisivi e giornalistici nazionali e locali che hanno recato sicuramente un grave danno agli operatori del settore, ma soprattutto ai consumatori che sono stati portati a credere cose assolutamente non vere; principali artefici di tutto ciò: le Associazioni dei consumatori, una in particolare “Altroconsumo” non nuova ad attacchi alla nostra categoria, benvenuti quando sono costruttivi, da rigettare quando,come in questo caso, sono frutto di ignoranza sul tema o peggio, di falsità, dato che gli argomenti diffusi nulla hanno a che vedere con i contenuti della delibera del Garante; vediamo alcuni punti (dal “Corriere della Sera 15/04” ripresi anche da “free Press” locali):
“Finalmente ci ha pensato l’antitrust a portare un po’ di chiarezza nel mondo immobiliare…..Viene finalmente rilanciata la “commissione zero” cioè la possibilità per l’agente di accettare l’incarico senza chiedere nulla in cambio….Secondo una nostra ricerca (Altroconsumo) l’Italia è il solo paese dove la provvigione viene chiesta ad entrambe le parti”- Paolo Martinello, Presidente di Altroconsumo -.
Innanzitutto c’è da sottolineare come non vi sia nessun nesso, ma proprio nessuno, tra la sentenza dell’antitrust e le “conclusioni” tratte dalla suddetta associazione dei consumatori e già questo è molto grave; è poi chiaro che quando si fanno queste affermazioni senza entrare nel contenuto si fa della spicciola “demagogia” (dal greco letteralmente: “arte di servirsi delle masse per la conquista del potere”), ma noi, che per lavoro siamo abituati ad essere precisi, vorremmo puntualizzare sui contenuti:
- la “Commissione” (che, tanto per cominciare ad essere precisi, il Codice Civile definisce “provvigione) “zero” da parte del venditore è una proposta talmente illogica che i consumatori stessi hanno capito (molto meglio delle associazioni che li rappresentano) che un lavoro, se svolto professionalmente, va pagato e non solo; hanno da tempo capito ed accettato che coloro i quali chiedono magari provvigioni basse o nulle è forse perché investiranno meno, o nulla, sul loro cliente (scusate, “consumatore”), meno in pubblicità, in servizi, in risorse umane: ne vale veramente la pena o stiamo assistendo ad un salto “all’indietro”, che incentiva il vecchio mediatore da “pacca sulla spalla” anziché la moderna agenzia immobiliare aziendalmente gestita?.
- All’estero la provvigione la paga solo una delle parti? E’ vero, ma siamo sicuri che ciò che avviene all’estero sia sempre meglio del diritto e delle norme italiane? In Francia, ad esempio il compenso provvigionale viene pagato solo dal venditore (6%!! E non dall’acquirente come dice erroneamente l’associazione “Altroconsumo”) lavorando praticamente non in esclusiva e creando una sorta di asta al ribasso per l’immobile dato che l’agente immobiliare non ha più interesse a tutelare il venditore e tenta di sottoporgli qualsiasi tipo di proposta pur di “concludere” ed arrivare prima dei colleghi, ma tanto meno garantirà l’acquirente con controlli sull’immobile od altro dal momento che non viene pagato (in Francia in realtà in questo subentrano i Notai) e in Italia, sappiamo bene, la “parte contraente debole”, o maggiormente “esposta” quanto meno dal punto di vista giuridico è proprio l’acquirente, è lui che va maggiormente tutelato, e poi: siamo sicuri che questa “ideona” tuteli veramente i “consumatori”?: O non è forse meglio il “sistema italiano” che prevede una provvigione da ambo le parti (3%!!), di minore entità rispetto tutti i paesi d’Europa, ma che è garanzia di imparzialità, dovere di garantire ed assistere entrambe le parti contraenti? Aspetti che non sono stati decisi, si badi bene, dagli agenti immobiliari, ma dal Codice Civile, Leggi ed una montagna di Giurisprudenza, sui quali si invita l’associazione dei consumatori ad informarsi (prima), e ad un aperto confronto(..Poi!). E’ curioso o quanto meno strano inoltre che la maggior parte delle associazioni dei Consumatori siano al fianco delle Associazioni degli agenti immobiliari, nel valutarne insieme la modulistica, la metodologia operativa, nelle varie commissioni camerali, ed altre invece usino sistemi propagandistici per guadagnarsi il “plauso” di chi? Non certo delle migliaia di agenti immobiliari che, pur essendo anche loro “consumatori” prenderanno le debite distanze da tale modo di operare degno del sindacalismo più integralista e chiuso al confronto sui contenuti. Tutto qui? Purtroppo no; lo “spirito guida dei consumatori” si spinge ben oltre: “trattare sempre e la provvigione,e questo va chiarito, si paga al rogito e poi non è indispensabile rivolgersi ad un agente immobiliare per vendere una casa…”.
Come non essere d’accordo sull’ultimo punto? In fondo, nemmeno se devo togliermi un dente devo per forza andare dal dentista, come se mi si rompe l’automobile nessuno mi impedisce di non chiamare l’assistenza e di spingerla per chilometri! Cari “Consumatori”, l’imperativo è “arrangiarsi”, rinunciamo ai servizi specializzati che la società ci “impone”, evviva il “fai da te”!
Per quanto riguarda il diritto alla provvigione invece, argomento ben più serio, oltre ad essere previsto che esso maturi “alla conclusione dell’affare” (il che avviene ben prima del rogito in base al codice civile), giurisprudenza degli ultimi dieci anni (es. Cassazione Civile sez.III 13/03/95 n.2905) spiega che “per conclusione dell’affare debba intendersi il compimento di una operazione di natura economica generatrice di un rapporto obbligatorio tra le parti” che, per i non addetti ai lavori si chiama “contratto preliminare di compravendita” o semplicemente “contratto concluso” (si consiglia la visione degli articoli 1326/1335 codice civile).
Da non dimenticare che il tutto parte non iniziative delle Associazioni dei consumatori, ma della Guardia di Finanza la quale, constatato che la maggior parte delle agenzie immobiliari applicavano provvigioni tra loro simili pur in mancanza di tariffari espliciti, ha individuato nelle Associazioni di categoria degli agenti immobiliari (e non nelle singole agenzie), tra cui la Fimaa Confcommercio alla quale appartiene lo scrivente, le “menti” di questo fatto; lungi dal sottoscritto discutere le decisioni del Garante, contro le quali tutte e tre le Associazioni faranno ricorso al Tar, il problema che si pone è di “informazione” corretta ai clienti, e di “protagonisti” della vicenda che sono 1. Le associazioni degli agenti immobiliari, 2. le agenzie e gli agenti immobiliari 3. il Garante (antitrust).
Che un quarto protagonista si inserisca (associazione dei consumatori) non solo non avendo fatto nulla, ma “cavalcando” propagandisticamente questa situazione dandone una interpretazione assolutamente priva di ogni fondamento, disinformando i consumatori anziché tutelarli, dimostrando di non conoscere gli argomenti di cui tratta (come sopra dimostrato) è cosa, francamente, irritante e scandalosa: è facile, troppo facile denigrare il lavoro e la professione altrui se non si accetta un confronto sui contenuti, ma se i contenuti non si conoscono….
Con questo, non si vuole aprire un “dibattito” puramente e semplicemente polemico con le associazioni dei consumatori, noi stessi siamo “Consumatori” e questi ultimi sono i nostri clienti e pertanto siamo i primi interessati affinché trovino soddisfacente l’esercizio della nostra professione: ciò che non è accettabile è che qualcuno usi disinformarli con il solo scopo di assumere facili consensi che si tramutano in maggior potere, ovvero dal greco: “demagogia”.
E’ per questo che ci rivolgiamo direttamente ai “nostri clienti”, quelli che già ci conoscono, quelli che conoscono la nostra professionalità, quelli che sanno benissimo cosa fare e chi scegliere senza che ci sia la “Associazione dei Consumatori” a dir loro cosa fare: ai clienti vogliamo solo dire di non credere a coloro che vi dicono che un servizio, una prestazione o un prodotto sono scadenti o costano troppo, è meglio controllare, indagare e ragionare con la propria testa e qualche volta, perché no, fidarsi; i nostri padri hanno fondato una intera società sulla fiducia, sull’accordo della stretta di mano, sul valore della persona e del professionista prima che della categoria alla quale appartiene, ora abbiamo Associazioni che seminano diffidenza senza nemmeno spiegarci il perché. Arch. Paolo Padovani – Presidente Agenti Immobiliari aderenti Fimaa-Confcommercio

fonte: Editoriale Grimaldi