Per la casa prezzi fermi

Dopo le inchieste pubblicate negli scorsi mesi sul Sole-24 Ore del lunedì, dalle quali emergeva un quadro decisamente più variegato dell'andamento dei prezzi immobiliari nel 2003 rispetto all'anno precedente, la situazione delle tre città oggetto dell'indagine di oggi mostra una tendenza alla stasi, più evidente a Venezia e Cagliari, meno decisa a Genova. A livello europeo, comunque, il 2002 si colloca pienamente all'interno del periodo d'oro: i dati Bnl segnalano che per tutto lo scorso anno i prezzi sono talmente cresciuti da far pensare a una 'bolla speculativa'.
Le tre città. A Venezia, rispetto allo scorso settembre, quando era stato fatto l'ultimo focus sul mercato immobiliare cittadino, le cose sono andate bene fino a fine 2002 mentre oggi - ma solo in alcune zone - si registra un leggero calo. In zone come Salute-Accademia, la tipologia signorile è passata da un minimo-massimo 4.630-5.645 a 4.600-5.600 euro al metro quadrato; e anche per immobili medi si passa da une media 3.640-4.835 a 3.600-4.700 euro. Alla Giudecca, zona tradizionalmente più accessibile, per un appartamento di tipologia media, c'è stato invece un incremento: a settembre si chiedevano importi fra 2.310 e 2.675 euro al metro, ora si va dai 2.350 ai 3.100 euro, mentre nelle quotazioni del signorile si è alzato il minimo ma si è abbassato il massimo.
A Cagliari la situazione è più tendente alla stasi o ai lievi aumenti, come nei quartieri più quotati, come Piazza Yenne, a settembre il signorile si aggirava dai 1.650 ai 2.000 euro, ora va dai 1.850 ai 2.400. Mentre a Genneruxi i prezzi salgono solo per gli appartamenti signorili e si fermano per quelli economici. A Genova, infine, si registra la situazione migliore sotto il profilo della crescita dei prezzi: dal centro, dove anche l'economico passa da un minimo-massimo di 940-1.250 a 1.000-1.300 euro al metro quadrato, alle zone più popolari come Sampierdarena, dove l'incremento va da un minimo del 4% (il massimo del medio) al 15% (il minimo del signorile).
In Europa e fuori. Il report economico dell'Ufficio studi della Banca nazionale del lavoro dedica un ampio spazio all'esatme della situazione del mercato immobiliare in Europa, fotografato alla fine del 2002: gli aumenti registrati vanno, sulla base di sette anni, dal 1995, da un minimo del 26% in Italia (reduce allora dal punto più basso del ciclo immobiliare precedente) a uno stupefacente 203% in Irlanda, passando per un 119% nei Paesi Bassi, un 107% nel Regno Unito, un 77% in Spagna, un 60% in Svezia. Solo la Germania, in Europa, ha registrato dal 1995 un calo del 2 per cento.
Il report Bnl segnala anche una situazione variegata oltreoceano: negli Usa questi sette anni hanno fatto registrare un incremento del 48%, in Canada del 15%, in Australia del 64 per cento. In Giappone, invece, la folle impennata dei prezzi più cari del mondo sembra essere rallentata, con un -2 per cento.
Secondo la Bnl gli incrementi più elevati nascondono probabilmente il pericolo di una bolla speculativa. Si osserva - dice la Bnl - come un persistente scostamento delle quotazioni dal trend di lungo periodo dell'andamento di reddito reale, tasso di crescita, tassi d'interesse a lunga, mercato azionario possa essere un 'utile campanello d'allarme'. Tra i Paesi a rischio bolla sembra esserci, secondo la Bnl, soprattutto il Regno Unito, dove l'aumento nei soli ultimi tre anni è stato del 50 per cento, 25% nel 2002.

fonte: Il Sole 24 Ore