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Immobili, il mercato corre ancora

MILANO - Al di là di tutte le previsioni, il mercato immobiliare continua a correre senza accennare a un rallentamento. Ed è Milano a trainare questo treno in corsa: nel primo semestre del 2002 il capoluogo meneghino ha visto aumentare i prezzi medi delle case nell'ordine dell'8%, il che porta l'incremento complessivo (proiezione) del 2002 al 15 per cento. Ma le quotazioni sono cresciute ovunque, insieme ai volumi: nelle grandi città la media dell'aumento semestrale dei prezzi delle case è del 6%, nei capoluoghi di provincia del 5,4%, nei comuni dell'hinterland del 3,9 per cento.
Questo, in sintesi, il quadro che verrà tracciato domani nell'ambito dell'Osservatorio immobiliare Tecnocasa (in programma a Milano, al Circolo della stampa), che 'Il Sole-24 Ore' è in grado di anticipare.
'L'andamento del mercato immobiliare italiano nel primo semestre del 2002 è stato molto positivo, continuando un ciclo iniziato nel 1998 - spiega Guido Lodigiani, responsabile dell'Ufficio studi di Tecnocasa -. Gli aumenti dei prezzi sono stati generalizzati, ma se esaminiamo il mercato dall'inizio del 1999 il differenziale che si è creato fra le metropoli e i capoluoghi di provincia è stato, a vantaggio delle prime, nell'ordine del 10 per cento. Il gap tocca l'11% facendo il confronto con i comuni dell'hinterland'.
Gli aumenti delle quotazioni, secondo l'Osservatorio Tecnocasa, si sono confrontati con incrementi più contenuti dei canoni di locazione. 'A livello italiano - dice Lodigiani - l'aumento è stato del 3,4%, anche se nelle grandi città è stato superiore. In generale, comunque, i rendimenti del settore residenziale sono scesi. A Milano il rendimento di un bilocale è intorno al 5%, a Roma al 5,4 per cento'.
Interessante rilevare che la preferenza è andata alle abitazioni usate, che sono cresciute di 1,1 punti percentuali in più rispetto al ristrutturato. 'Tra l'altro è apparso evidente che si sono affacciate sul mercato nuove tipologie di compratori - spiega Lodigiani - come gli immigrati e le famiglie mono-nucleo. Il che ha visto aumentare maggiormente, in termini percentuali, i prezzi delle tipologie di case economiche'. Così, sono proprio i monolocali e i bilocali a essere maggiormente richiesti nelle grandi città e a Milano la domanda per questa categoria di immobili rappresenta circa il 66% del totale, mentre a Roma il 51 per cento.
'Nel settore dei mutui si è assistito ad un incremento del numero di operazioni - continua Lodigiani -. Il tasso Euribor a tre mesi è inferiore di circa un punto a quello di un anno fa (3,46% rispetto al 4,53%) e questo ha agevolato la stipula di mutui. Si è incrementato infatti il rapporto fra numero di mutui e numero di compravendite. Si è verificato poi un balzo nell'importo erogato medio, passato dai circa 68mila euro del primo semestre 2001 agli oltre 80mila euro attuali. Fra le cause bisogna considerare anche l'allungamento dei tempi medi di rimborso, che consente alla famiglia di diluire l'esborso mensile'. E adesso? 'Azzardare previsioni in relazione a un ciclo immobiliare giunto al quinto anno non è sicuramente facile. Avranno un ruolo importante i tassi d'interesse dei mutui, la conferma o meno delle agevolazioni fiscali e più in generale le aspettative dei clienti. Proprio la percezione del mattone come bene rifugio, in un periodo d'incertezza come l'attuale, può risultare l'elemento necessario alla continuazione del ciclo anche per il prossimo anno'.

fonte: Il Sole 24 Ore

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