Casa in Italia, solo per sé

Finlandesi sulle colline fiorentine e canadesi in Liguria. Ma anche e soprattutto inglesi in Toscana e tedeschi nelle Langhe, come da tradizione. Sì, agli stranieri piace il mattone 'da vacanza' italiano, molto meno le conseguenze fiscali che ne accompagnano l'acquisto. A rivelarlo è l'ufficio studi di Confedilizia, la maggiore associazione della proprietà immobiliare, che ha condotto un sondaggio su un ampio campione di 466 proprietari esteri. Il 90% di chi ha comprato si dichiara soddisfatto: tuttavia, tra gli inconvenienti lamentati dai proprietari stranieri (era possibile dare più risposte) il Fisco risulta al primissimo posto: il 93% degli interpellati ritiene che sia troppo gravoso e complicato. Seguono poi il traffico, i rumori e l'inquinamento.
L'inchiesta è stata condotta in collaborazione con gli organismi europei (European property federation) e internazionali (Union internationale de la propriété immobilière), dove l'Italia è rappresentata da Confedilizia. 'Gli stranieri - dicono a Confedilizia - amano l'Italia e, anche se il mercato è in crescita, gli acquisti non calano. Una cosa però non la capiscono proprio: il nostro sistema di prelievo. E non solo per il peso, sono le assurdità del meccanismo a disorientarli'. Soprattutto quelle legate all'imposta comunale. Dice un neo proprietario: 'Dopo qualche tentativo mi sono risolto ad affidare tutte le faccende burocratiche a un consulente. E' stata soprattutto l'Ici, con tutti quei calcoli, a togliermi la voglia di occuparmene direttamente'.
L'inchiesta rivela, anzitutto, una netta prevalenza degli acquirenti tedeschi, francesi e inglesi, tradizionalmente amanti dell'Italia, ma con una cospicua rappresentanza delle altre nazioni. Consideriamo, comunque, che tra i 'Paesi non Ue' ci sono anche Svizzera e Stati Uniti, che fanno da sempre la parte del leone. Spesso gli acquirenti della stessa nazione preferiscono la medesima zona: così, oltre agli inglesi e ai (rari) finlandesi in Toscana, o ai tedeschi nelle Langhe, gli statunitensi privilegiano Roma e Venezia e gli svizzeri la Lombardia, mentre i francesi puntano (ovviamente) sulla Liguria, in compagnia dei canadesi.
Le vacanze sono largamente prevalenti tra le motivazioni all'acquisto, totalizzando il 59% delle risposte, ma anche la foresteria interessa quasi un acquisto su quattro. Poco entusiasmo c'è invece rispetto all'ipotesi di affittare l'immobile comprato: si dichiara 'non disponibile' il 91,3% del campione, soprattutto - ancora una volta - per gli oneri fiscali sulla locazione e per l'incertezza sulla solvibilità dell'inquilino.
Da segnalare anche le rilevazioni di Tecnocasa su Milano, una piazza dove invece compra solo chi ci lavora: nel primo semestre 2002 risultano effettuate da stranieri addirittura il 10% delle compravendite.
'In generale, però - dicono a Confedilizia - non si tratta di acquisti fatti per investimento. Prevale lo scopo abitativo, come per le case di vacanza. E quel 23% di foresterie è concentrato nelle grandi città, dove le mutinazionali trovano più conveniente questa soluzione del residence a cinque stelle'.

fonte: Il Sole 24 Ore